Omelia per la Festa della Dormizione della Santissima Theotokosdi San Giovanni Damasceno |
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Oggi, la Scala spirituale e vivente, per la quale discese l’Altissimo per rendersi visibile sulla terra e conversare con gli uomini, servendosi della scala della morte, dalla terra si è trasferita ai cieli. Oggi, la tavola terrestre, che senza esperienza di nozze ha portato il pane celeste della vita, la brace della divinità, fu elevata dalla terra ai cieli; oggi, per la porta orientale di Dio si sono sopraelevate le porte del cielo. Oggi, dalla Gerusalemme terrestre la città vivente di Dio si è trasferita “alla Gerusalemme di lassù”; Colei che ha concepito come suo primogenito e unigenito il Primogenito di tutta la creazione, l’Unigenito del Padre, prende dimora nella “Chiesa dei primogeniti”; l’arca viva e spirituale del Signore viene sollevata fino al riposo di suo Figlio. Le porte del Paradiso si aprono e accolgono il campo che ha prodotto Dio, da cui germogliò l’albero della vita eterna che ha dissipato la disobbedienza di Eva e la pena di morte comminata ad Adamo. Questi è Cristo, la causa della vita dell’universo, che riceve la grotta scavata, la montagna non tagliata, dalla quale si staccò, senza opera di mani, la pietra che riempì la terra. Il letto nuziale della divina Incarnazione del Verbo si è adagiato nella tomba gloriosissima come in stanza nuziale e sale fino al nuziale appartamento celeste per regnare splendidamente con il suo Figlio e suo Dio, e lascia la sua tomba come letto nuziale a quelli che restano sulla terra. |