26.07: Memoria di San Glisente, eremita nel territorio diocesano di Bresciaa cura del Protopresbitero Giovanni Festa |
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San Glisente eremita nel territorio diocesano di Brescia Tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/94414 È molto popolare e venerato nella Val Camonica, ma purtroppo di lui non si hanno sicure notizie storiche. Secondo le tradizioni locali, raccolte da scrittori del sec. XVII, era un soldato dell'esercito di Carlo Magno; dopo la battaglia di Mortirolo ottenne dall'imperatore di ritirarsi dall'esercito per evangelizzare la valle; in seguito sali sul monte di Berzo per fare vita eremitica in una spelonca, dove mori il 6 ag. 796.
Tratto da http://www.lupidisanglisente.it/?page_id=34 le diverse tradizioni su San Glisente 1. S. Glisente fu un valoroso comandante dell’esercito di Carlo Magno, Re dei Franchi, che seguì Carlo Magno in Valcamonica, ma poi non si sentì di seguire il suo sovrano e lo implorò di potersene restare in questi luoghi. Così prese l’abito di romito e si ritirò su un monte di Berzo, dove morì il 6 agosto del 796. Il giorno dopo alcuni pastori videro una colomba che portava ramoscelli e foglie sul monte. Qui trovarono il corpo dell’eremita, lasciarono alcune sue reliquie nella spelonca e ne portarono altre nella chiesa di S. Lorenzo a Berzo Inferiore. 2. S. Glisente e i suoi fratelli, S. Fermo e S. Cristina, giunsero in Valcamonica al seguito dell’esercito di Carlo Magno e poi si ritirarono in eremitaggio: Glisente (aiutato dall’orsa) sui monti di Berzo, S. Fermo (assistito anch’egli da un’orsa, da un’aquila e dal suo scudiero Rustico) su quelli di Borno e S. Cristina sui monti di Lozio. Prima di separarsi per sempre i tre fratelli strinsero il patto di comunicare tra loro ogni sera per mezzo di un falò che ciascuno avrebbe acceso fuori dal proprio romitaggio. Glisente per mettere in contatto Fermo e Cristina, che non potevano comunicare direttamente, accendeva due falò. Così per diversi anni i valligiani ammirarono ogni sera quei fuochi sui monti, finché quelle luci una alla volta si spensero. Dei tre eremiti, narra la leggenda, l’ultimo a morire fu Fermo. 3. S. Glisente fu un nobile camuno di origine franca, probabilmente epigono dei signori di Berzo, discendenti da una delle tre famiglie franche di Esine, citate nella donazione di Giselberto del 979. 4. S. Glisente fu un frate Umiliato, fondatore di una casa di Umiliati sul monte di Berzo, intorno alla medesima epoca in cui S. Costanzo di Niardo fondava e dirigeva la casa degli umiliati a Conche. Il santuario di S. Glisente potrebbe essere stato la “domus de Eseno” (casa di Esine), ricordata da un antichissimo catalogo delle Case Umiliate.
Leggere San Glisente la leggenda dell’eremita tra la Val Grigna e la Val Trompia http://www.montagnedivalgrigna.it/wp-content/files_mf/librosanglisentedefinitivocorretto25.pdf |