12 giugno: Memoria del nostro santo padre Onofrio La vicenda spirituale di sant’Onofrio si svolse nel quarto secolo, prima in un cenobio vicino Ermopoli di Tebe, in Egitto, e poi come eremita nel deserto, dove fu scoperto da San Pafnuzio Una tra le più grandi personalità ascetiche del deserto egiziano, proveniva dalla Persia. Da bambino mostrava già un desiderio ardente di totale dedizione a Dio. In giovane età si unì ad un cenobio, dove per diversi anni si esercitò nella temperanza spirituale e fisica e nell'obbedienza. La sua grande umiltà fece sì che i suoi fratelli lo amassero molto. In seguito, Onofrio volle andare più in profondità nel deserto, per imitare la vita degli asceti. Con grande dispiacere, la confraternita lasciò libero quel suo membro così speciale. Inoltratosi molto nel deserto, arrivò alla grotta dell'eremita Ermia, che, avuta una rivelazione divina, lo stava aspettando. Ermia lo condusse in una grotta, sotto un'enorme palma, vicino alle acque di una fonte pura. Qui Onofrio compì una grande ascesi spirituale, e presto la sua fama si diffuse presso tutti gli eremiti, che andavano spesso a consultarlo e ad avere una sua benedizione. Quando san Pafnuzio lo incontrò nel deserto profondo, fu impaurito dal suo aspetto: era ricoperto dai suoi capelli come il pelo di un animale selvatico e completamente nudo, fatta eccezione di una veste di foglie cucite, a protezione dei lombi. Dopo avergli raccontato la sua vita e le dure prove cui era andato incontro da eremita, Onofrio disse che era in procinto di morire, e che Pafnuzio era stato inviato per seppellirlo. Onofrio esalò l’ultimo respiro, e Pafnuzio lo seppellì sotto l’enorme palma. Sebbene Pafnuzio desiderasse rimanere nella grotta di Onofrio, subito dopo la sepoltura la grotta crollò e la palma, che aveva sfamato il santo. si seccò, indicando che era la volontà di Dio che Pafnuzio ritornasse al suo monastero e facesse conoscere a tutti la vita di sant’Onofrio. |