LA GENESI COMMENTATA DAI SANTI PADRI DELLA CHIESA (CAPITOLO XXXVIII) Elaborato scritto per il corso
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CAPITOLO 38 La storia di Tamar risultava scandalosa e di difficile comprensione a società non abituate alla legge mosaica e quindi era necessario spiegarla. Essendo Tamar non israelita desiderava ricevere il tesoro nascosto nel circonciso e pregava Dio affinché spingesse Giuda a cooperare: così il comportamento altrimenti scandaloso di Giuda risultava essere ispirato divinamente (Efrem il Siro)[1] e quindi lo stratagemma di Tamar era secondo il disegno divino ed i suoi motivi erano buoni. Giuda riconosce Tamar incolpevole per la morte dei figli ma piuttosto accetta che siano stati puniti per la loro malvagità (Giovanni Crisostomo)[2]. I due gemelli erano interpretati nell’interpretazione allegorica patristica come i due popoli, quello sotto la Legge (i giudei) e la Chiesa: Sant’Ambrogio[3] offre una suggestiva interpretazione del filo scarlatto che simboleggia la coscienza dei giudei macchiata dalla passione di Cristo. |